Lungo la costa del Bosco Pantano vive il più piccolo limicolo nidificante in Italia, il fratino. Il suo nome scientifico è Charadrius alexandrinus e, insieme al corriere, al piviere e alla pavoncella, appartiene alla famiglia Charadriidae. Tanto il nome del genere quanto quello della famiglia derivano dal Caradrio, un uccello bianco che, secondo un’antica leggenda, viveva nei giardini reali ed era simbolo di purezza e guarigione.
Il fratino è lungo 15-17 centimetri, ha un’apertura alare di 40-45 centimetri e può raggiungere un peso massimo di 50 grammi. Le parti superiori del corpo sono marroni, quelle inferiori sono chiare. Il becco è nero e corto, la testa è rotonda e le zampe sono lunghe e scure. In volo è facilmente distinguibile una banda chiara che corre lungo le ali. Il nido, costituito da una piccola buca foderata con gusci di molluschi bivalvi o sassolini raccolti sulla spiaggia, è difeso dal fratino anche in maniera aggressiva. Quando nidifica, infatti, questa specie sviluppa un comportamento territoriale. Depone, fra metà marzo e agosto, da una a tre uova di colore marrone chiaro e con delle evidenti chiazze nere. La schiusa avviene dopo una incubazione che dura poco meno di trenta giorni e i piccoli già dopo 24-36 ore abbandonano il nido e sono in grado di seguire i genitori. Il periodo riproduttivo è il più delicato e il rischio di perdere la nidiata è elevato; tuttavia se la prima riproduzione è portata a buon fine ne può seguire una seconda. Questo uccello può fondare delle piccole colonie o tentare la riproduzione anche solo con una coppia. Si nutre di piccoli invertebrati che caccia nel limo e lungo la battigia.
Questa specie è inserita negli allegati I della Direttiva 2009/147/CE (Direttiva Uccelli)e della Legge 157/92 oltre che negli allegati II della Convenzione di Berna e della Convenzione di Bonn; risulta quindi particolarmente protetta.
La popolazione italiana, tuttavia, pur ricoprendo un ruolo di importanza fondamentale per tutto il continente europeo, si trova in un cattivo stato di conservazione. Le coppie presenti nella nostra nazione sono meno di 1000 e sono in declino! In Basilicata nel 2018 sono state censite solamente fra le 11 e le 20 coppie.
Il CNCF (Comitato Nazionale Conservazione Fratino) e la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) hanno identificato numerose minacce che attentano alla sopravvivenza di questa magnifica specie. Molte di queste, purtroppo, sono riscontrabili anche nell’area della Riserva Bosco Pantano di Policoro.
Le opere di bonifica, la diminuzione dell’apporto idrico e l’urbanizzazione hanno causato un forte degrado ed una perdita degli habitat costieri. Il libero e irregolare accesso di veicoli a motore sulle spiagge della Riserva, oltre a rappresentare un elevato fattore di rischio per il fratino, è un evidente pericolo anche per il mantenimento delle dune e della vegetazione ad esse connessa. Cani padronali lasciati liberi o cani randagi (presenti puntualmente nelle vicinanze della spiaggia della Riserva) possono facilmente predare sia i piccoli che gli adulti o comunque danneggiare il nido. La presenza di rifiuti può limitare le aree disponibili per la nidificazione o, come ad esempio per le reti abbandonate, può causare la morte anche di diversi individui. Un eccessivo turismo balneare rientra tra i maggiori fattori di disturbo che, in alcuni casi, può causare anche l’abbandono del nido e la conseguente perdita della nidiata. La pulizia meccanica delle spiagge e la vandalizzazione dei nidi sono le cause principali di distruzione di questi ultimi.
La tutela dei siti riproduttivi, il recupero ecologico dei litorali, una minore pressione antropica ed una maggiore sensibilizzazione sono tra i principali obiettivi da prefiggersi per migliorare il precario stato di conservazione del fratino.
Se si ha l’occasione di avvistarlo, è bene limitarsi ad osservarlo a distanza senza arrecare troppo disturbo. Individualmente ognuno di noi può contribuire al mantenimento della specie seguendo la normativa della Riserva e adottando un comportamento rispettoso verso il Bosco e le specie che lo popolano.