Venerdì 8 marzo nella sala consiliare del Comune di Policoro si è tenuto il secondo tavolo tecnico sulla Riserva Naturale Regionale Bosco Pantano di Policoro. Erano presenti le associazioni che si interessano dell’area (Cova Contro, Legambiente Montalbano e WWF Policoro), la Regione Basilicata, la Provincia di Matera, il Comune di Policoro, il Consorzio di bonifica della Basilicata e l’Università della Basilicata. In questi giorni vari articoli, pubblicati su quotidiani locali, hanno riportato la notizia tralasciando, però, alcuni punti fondamentali che sono stati trattati nel corso dell’incontro.
Il Sindaco del Comune di Policoro, in apertura, ha elencato una serie di criticità che insistono sull’area chiedendo ai partecipanti di esprimersi in merito: lo squilibrio idrologico dell’area, l’assenza di sorveglianza, la mancanza di nome regolatorie per la gestione dei canali, il rischio incendi, un generale stato di abbandono dell’area e la mancanza di coordinamento fra gli Enti competenti nella Riserva.
La Provincia di Matera, gestore della Riserva, dovrebbe convocare periodicamente, come da Regolamento (art.3 comma 4) “i rappresentanti dei Comuni della Riserva … per la elaborazione del programma gestionale annuale e la verifica degli obiettivi raggiunti“. Con la convocazione di questi incontri, quindi, il Comune di Policoro sopperisce ad una grave mancanza, perpetrata per anni, da parte della Provincia.
L’Unibas e il WWF hanno chiaramente esposto la necessità e l’urgenza di un apporto idrico per cercare di ripristinare, almeno in parte, le condizioni idrologiche originarie. A questo proposito la Regione Basilicata ha dichiarato la disponibilità di un totale di 750 000 euro (afferenti ai fondi POC) che potranno essere impiegati nella ricostituzione delle aree umide e nel loro ripristino ecologico
Le criticità elencate in apertura, sono state riprese ed approfondite da Cova Contro. La pesca di frodo e il bracconaggio, l’accensione di fuochi ai confini e all’interno della Riserva, le modalità di intervento nella gestione dei canali, l’abbandono di rifiuti e le discariche abusive, l’assenza di lucchetti a chiusura dei cancelli, l’accesso incontrollato all’area e il pascolo abusivo sono segni tangibili che dimostrano una totale assenza di sorveglianza.
Le proposte per la soluzione di queste problematiche sono state numerose: l’installazione di videocamere e termocamere, il telerilevamento e il monitoraggio satellitare, l’abilitazione di alcuni volontari al controllo dell’area … ma per il momento nessun impegno preciso è stato assunto.
Il Consorzio di Bonifica, a 30 anni dall’entrata in vigore delle direttive europee e a 25 anni dall’istituzione delle Riserva, si è impegnato ad adottare e ad approvare le linee guida per la manutenzione dei canali.
L’impegno di tutti è stato quello di rivedersi fra tre mesi per un aggiornamento.
Le criticità segnalate interessano l’area del Bosco Pantano da decenni e da altrettanto tempo vengono denunciate. La speranza è che le istituzioni e gli enti interessati, avvalendosi del supporto delle associazioni e dei volontari che hanno a cuore il Bosco, si impegnino nella risoluzione di queste problematiche in modo definitivo e manifestino un interesse costante per quest’area protetta.
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